Deve però esserci sovrapposizione almeno parziale con l'orario di lavoro. Per i lavoratori conviventi il massimo è di 16 ore all'anno (12 per convivenza part-time); per i lavoratori non conviventi il limite è di 12 ore all'anno con orario di almeno 30 ore settimanali e va riproporzionato se l'orario è minore.
La collocazione e durata dei permessi non retribuiti va concordata tra il datore di lavoro e il collaboratore.
Se il collaboratore è oggetto di verificabile disgrazia a familiari conviventi o parenti entro il 2° grado ha diritto a un permesso retribuito di 3 giorni di lavoro.
Al lavoratore vanno concessi 2 giorni di permesso retribuito ogni volta che diventa padre, anche affinchè adempia agli obblighi di legge.
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